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Cantharellus Cibarius

 

Chi non conosce il Gallinaccio, per i Piemontesi" Garitola ", per i Trentini " Finferlo "?

Trovare d'un tratto, nel mese di luglio, dopo qualche temporale, i suoi bei cappelli giallo-uovo ed ondulati, con le lamelle che sono grosse grinze ed il suo gambo appuntito che si regge appena, è un piacere sempre rinnovato.

La carne è spessa, d'un bianco giallastro, ed esala un profumo che ricorda quello delle albicocche. Cruda questa carne è leggermente acidula, ma l'inconveniente scompare con la cottura.

Per sua sfortuna il gallinaccio è oggetto di vere razzie e diventa sempre più difficile trovarlo.

No si può confondere con nient'altro, è questo non è merito da poco.

 

Testo  tratte da: "FUNGHI a Penna e Matita" © 1986 Priuli & Verlucca-editori - Ivrea - (to)

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